Con una cerimonia intensa e partecipata si sono aperti i festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario del Liceo Classico “Socrate” di Bari. L’Auditorium dell’istituto ha accolto studenti, docenti, ex alunni e rappresentanti delle istituzioni in un incontro dedicato a mezzo secolo di storia, cultura e formazione.
La dirigente scolastica, prof.ssa Santa Ciriello, ha inaugurato la serata sottolineando come la cultura umanistica continui a rappresentare un fondamento di pensiero critico e competenze trasversali, anche in un’epoca dominata dalla tecnologia. Successivamente, sono intervenuti ex studenti di spicco che hanno raccontato la loro esperienza al Socrate, tra cui il sindaco Vito Leccese, il consigliere comunale Marco Bronzini e il presidente del Consiglio d’Istituto Rocky Malatesta. Dalle loro parole è emersa la consapevolezza di appartenere a una scuola che, pur evolvendosi nel tempo, ha saputo mantenere vivo lo spirito di partecipazione e di ricerca culturale che da sempre la contraddistingue.
Dal “Flacchetto” degli anni Settanta – quando il Socrate era una succursale del Liceo Orazio Flacco – all’attuale realtà, unica in Puglia con un corso internazionale in lingua tedesca e tra le scuole selezionate a livello nazionale per la curvatura biomedica, il cammino dell’istituto racconta un’evoluzione costante nel segno dell’eccellenza e dell’apertura.
Un’altra ospite d’onore della serata è stata la cantautrice Serena Brancale, ex studentessa ora artista di fama internazionale, presentata con affetto dalla sua ex prof.ssa Luigia Cavone, insegnante storica del Liceo. La musicista ha ricordato come la formazione classica, insieme alla musica e alla danza classica, le abbia offerto gli strumenti per coltivare autenticità e consapevolezza. Ha sottolineato il ruolo che lo studio del greco e del latino ha avuto nel farle riscoprire il significato profondo delle parole, alimentando così il suo percorso creativo.
Emozionante il ricordo degli anni in cui, fra le difficoltà dello studio, muoveva i primi passi nella radio e nel canto, riconoscendo l’importanza dell’esperienza al Socrate per credere nei propri sogni e definire la propria identità artistica.
La cerimonia si è conclusa con un momento di grande intensità: Serena Brancale ha intonato a cappella una strofa della sua canzone “Anema e core” racchiudendo in quella melodia il senso più profondo di appartenenza e gratitudine che ha permeato l’intera serata.
I festeggiamenti per il cinquantesimo anniversario proseguiranno nei prossimi mesi con nuove iniziative dedicate al dialogo tra passato e futuro, a conferma di una comunità che da cinquant’anni continua a unire generazioni nel segno della cultura e della passione per la conoscenza.

Personale scolastico